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Si è riunita per la prima volta l'assemblea della Casagit Salute

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Prima seduta dell’assemblea nazionale della Casagit Salute, la nuova Società nazionale di mutuo soccorso, giovedì 25 giugno a Roma. Approvato il bilancio 2019, in attivo di 178 mila euro, e la relazione sulla gestione degli amministratori.

Si chiude con un attivo di 178 mila euro il bilancio 2019, l’ultimo esercizio contabile della Casagit prima della trasformazione in Società di mutuo soccorso. La prima assemblea nazionale della “nuova” Mutua Casagit Salute – riunita giovedì 25 giugno, in parte in presenza all’Ergife Palace Hotel di Roma, in parte in collegamento in videoconferenza – oltre al bilancio 2019, ha approvato anche la relazione sulla gestione degli amministratori e la proroga al 31 dicembre 2020 della norma transitoria per gestire iscrizioni ed erogazione delle prestazioni secondo la normativa precedente alla trasformazione di Casagit da cassa in Mutua.

«Il 2020 è un anno fondamentale per delineare le nuove strategie, anche se i primi mesi sono stati segnati dalla pandemia – ha sottolineato Daniele Cerrato, presidente della Casagit Salute -. Abbiamo dovuto rallentare il cammino, ma le energie restano concentrate sull’obiettivo di rendere concreta la trasformazione: stiamo costruendo un piano di adesione alla Mutua competitivo e attrattivo, da portare sul mercato in autunno. Continuiamo a cercare opportunità all’esterno per portarle dentro, per avere quelle sicurezze che il nostro mondo non è più in grado di assicurarci per il futuro. Ma per entrare nel mercato della salute e interpretarlo nella maniera più corretta dovremo definire il modello di offerta, il modello commerciale e il modello organizzativo della “nuova” Casagit. Questo primo anno da Mutua sarà anche il nostro biglietto da visita per il futuro».

I contributi raccolti nel 2019 superano quota 80 milioni di euro, mentre le spese per le prestazioni sfiorano i 69 milioni: quasi 1 milione e mezzo in più rispetto al 2018. Rimane saldo il patrimonio, che si attesta a 13 milioni di euro (altri 30 milioni sono già stati conferiti alla Fondazione Casagit dopo la trasformazione), mentre il portafoglio titoli è pari a 42 milioni (più altri 13 milioni, in corso di conferimento alla Fondazione).

A fronte di un saldo, tra entrate e uscite, di competenza 2019 negativo (meno 880 mila euro), il risultato finale dell’esercizio fa segnare il segno più (più 178 mila euro) in particolare grazie ai buoni risultati della gestione finanziaria. Tra gli elementi di fragilità del sistema, preoccupa la diminuzione del numero di professionisti contrattualizzati (meno 213 nel 2019, erano stati meno 146 l’anno precedente): un calo che, per le casse della Casagit Salute, pesa per 1 milione 100 mila euro di minori entrate rispetto al 2018. Per la prima volta, diminuisce il numero di pensionati Inpgi (meno 25 unità). Infine, la crescita del numero di iscritti al “profilo uno” è purtroppo solo apparente (48.544 del 2019 contro i 48.103 del 2018), perché oltre mille giornalisti sono tuttora sospesi, in attesa di poter ricominciare a contribuire e usufruire delle prestazioni.

«Questo primo anno di vita è stato finora condizionato pesantemente dal coronavirus. Non è stato nemmeno possibile presentare il bilancio preventivo 2020, a causa dell’impatto ancora in via di quantificazione dell’emergenza Covid-19 – ha commentato il direttore generale Francesco Matteoli -. La pandemia ci ha imposto di modificare rapidamente il nostro modello organizzativo, in una logica di servizio, maggiore qualità e vicinanza nei confronti dei nostri associati. La struttura ha lavorato per garantire sempre e comunque le attività, nel rispetto dei provvedimenti governativi e della sicurezza di tutti. Un’esperienza e una sfida complessa, ma che intendiamo mettere a frutto per il domani e per i futuri nuovi soci».

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