Home Dalla Fnsi Emergenza coronavirus: «L'informazione ha un ruolo insostituibile»

Emergenza coronavirus: «L'informazione ha un ruolo insostituibile»

228
Ceschia e Giulietti
L'ex segretario generale della Fnsi Luciano Ceschia con il presidente Giuseppe Giulietti

Pubblichiamo l’intervento di Luciano Ceschia, ex segretario generale della Fnsi, sul ruolo dei giornalisti, della stampa e dell’informazione nel difficile periodo dell’emergenza per l’epidemia di coronavirus Covid-19.

«Non c’è italiano che, in questa fase di grave emergenza sanitaria, non rivolga un pensiero grato a quanti, soprattutto medici, infermieri e operatori del settore, sono in prima fila nell’assistenza alle persone e nella prevenzione. Voglio associarmi con convinzione a questo sentimento.

Penso però che analogo riconoscimento debba essere riservato anche ai giornalisti, della carta stampata e della radiotelevisione, che rispondono, con rischio personale molto elevato, alla necessità di tenere informata nel modo più completo l’opinione pubblica.

Dal corrispondente di un piccolo paese all’opinionista più autorevole, dall’inviato del giornale prestigioso al cronista della redazione periferica, dai direttori ai collaboratori, tutti sono impegnati con professionalità e spirito di sacrificio a dar conto della situazione con completezza e senza remore di alcun tipo, sopportando talvolta il fastidio di chi preferirebbe la complicità del silenzio.

Chi è senza errori scagli la prima pietra. Ma la prova che stanno dando i giornalisti in questa situazione di allarme merita non solo la comprensione ma anche la riconoscenza generali. È soprattutto in queste circostanze difficili che l’informazione esprime il suo ruolo insostituibile in una democrazia matura».

Luciano Ceschia
presidente onorario dell’Associazione della stampa del Friuli Venezia Giulia
già segretario generale della Fnsi

Articolo precedenteDalla Casagit: nuove disposizioni per i soci, per fronteggiare il coronavirus
Articolo successivoCoronavirus, la Fnsi chiede che «il governo sostenga i giornalisti, anche autonomi e precari»