Home Dagli enti L'appello al voto di Girod: «Per il salvataggio dell'Inpgi serve l'unità dei...

L'appello al voto di Girod: «Per il salvataggio dell'Inpgi serve l'unità dei giornalisti»

414
Marina Macelloni e Benoît Girod
La presidente uscente dell'Inpgi, Marina Macelloni, con il candidato valdostano Benoît Girod

Ospitiamo l’intervento di Benoît Girod: è il candidato unico a consigliere generale e a fiduciario per la Valle d’Aosta dell’Inpgi. «Tutti i colleghi vadano a votare per decidere il futuro del proprio welfare»

Lo abbiamo considerato per tanti anni la nostra fortezza inespugnabile, ma oggi, dopo quasi un secolo di vita, sappiamo che è in pericolo. L’Inpgi, l’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani, il pilastro del nostro welfare di categoria e l’architrave dell’autonomia professionale, è in grave difficoltà e va difeso con lealtà, con senso di unità e con determinazione.

Le prossime elezioni per il rinnovo degli organismi dell’istituto, che si svolgeranno da lunedì 10 a domenica 16 febbraio, sono un appuntamento importante. Il risultato condizionerà il futuro delle nostre pensioni e delle nostre protezioni sociali. Ed è per questo motivo che, oggi più che mai, è essenziale che i giornalisti vadano a votare e partecipino attivamente al dibattito sul futuro dell’Inpgi. Dobbiamo essere noi giornalisti, e non altri, a scegliere.

Io non ho voluto sottrarmi a questa complessa sfida. Dopo otto anni di lavoro sindacale nell’Associazione Stampa Valdostana (Asva) e nella Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), ho condiviso con alcuni colleghi e amici di tutta Italia l’opportunità di un impegno nell’organismo di amministrazione del nostro istituto di previdenza, candidandomi per il Consiglio generale, nella circoscrizione uninominale della Valle d’Aosta. Raccolgo il testimone dal collega della Rai Enrico Romagnoli, che ringrazio per l’importante lavoro svolto in questi anni, apprezzato ad Aosta come a Roma, per la sua competenza e la sua disponibilità.

Quello a cui mi candido è un incarico, volontario e non remunerato, come lo è stato quello sindacale – di questi tempi è bene specificarlo! – che si inserisce in un contesto molto delicato. La tempesta perfetta che si è scatenata negli ultimi anni sulla testa dei giornalisti, con le aziende editoriali che hanno prepensionato un migliaio di colleghi, ha generato difficoltà strutturali al nostro ente. Per farsi un’idea bastano pochi dati: in cinque anni l’Inpgi ha perso 3.000 occupati, cioè il 15 per cento della forza lavoro, una percentuale significativamente più alta rispetto a qualsiasi altra professione. Nello stesso periodo la spesa per gli ammortizzatori sociali è lievitata del 58 per cento.

In questi anni di militanza sindacale, l’idea che mi sono fatto è che per salvare l’Inpgi non servono le ricette semplicistiche di alcuni che, forse per spirito di rivalsa o animati da un irresponsabile sfascismo, invocano improbabili e pericolose soluzioni, come il commissariamento, l’accorpamento all’Inps o la “nazionalizzazione”. Fingendo di non considerare le pesantissime ricadute che esse genererebbero sulle pensioni, attuali e future, e sul nostro welfare.

La strada che ritengo di dover sostenere, assieme a numerosi altri colleghi, è quella già intrapresa dall’attuale gestione della presidente Marina Macelloni: una seria riforma strutturale che salvaguardi l’esistenza e l’autonomia dell’Inpgi, anche attraverso un allargamento della base contributiva.

C’è ancora tanto lavoro da fare. Fortunatamente, su questo progetto sembra esserci una larghissima convergenza della categoria.

Mi permetto dunque di chiedere il voto ai circa 80 colleghi valdostani attivi, iscritti alla gestione principale (Inpgi 1). Agli altri, pensionati e collaboratori iscritti alla gestione separata (Inpgi 2), propongo di sostenere questo programma “di salvataggio”, votando e facendo votare anche i miei compagni di squadra:
sindaci per la gestione principale: Enrico Castelli, Savino Cutro, Lucia Visca;
per il collegio nazionale dei pensionati della gestione principale: Marina Cosi, Simona Coppa, Silvia Garambois, Agostino Dino Pesole, Pietro Treccagnoli, Gian Paolo Boetti, Giuseppe Gulletta;
per il comitato amministratore della gestione separata (Inpgi 2): Nicola Chiarini, Stefania Di Mitrio, Massimo Marciano;
sindaci della gestione separata (Inpgi 2): Olimpia De Casa.

Benoît Girod
candidato al Consiglio generale per la gestione principale dell’Inpgi

Articolo precedenteElezioni Inpgi, il fiduciario uscente Romagnoli sostiene il candidato Girod: «Votare è importante»
Articolo successivoDa lunedì le elezioni dell'Inpgi. Ecco le procedure. Controllate le vostre credenziali per votare online