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Pienone per Paolo Borrometi, ospite dell'Asva ad Aosta

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Luca Tonino, Paolo Borrometi, Sara Sergi, Alessandro Mano

Infiltrazioni o insediamento delle mafie nel Nord Italia? Verità storica o verità processuale? Si è parlato anche di questo – e soprattutto del ruolo del giornalista in questo contesto – durante la presentazione del libro “Traditori. Come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana” (Solferino), di Paolo Borrometi. Da dieci anni sotto scorta, il condirettore dell’agenzia Agi, responsabile per la legalità della Federazione nazionale della stampa e presidente dell’associazione Articolo 21, ha riempito il Salone ducale del municipio di Aosta per l’incontro organizzato dall’Asva nell’ambito della rassegna “Riverberi. Storie di comunità”, voluta dal Comune di Aosta.

L’incontro è stato introdotto dal presidente dell’Asva Alessandro Mano, che ha parlato di libertà di informazione, minacce ai giornalisti e precariato, e dal presidente del Consiglio comunale di Aosta, Luca Tonino, che si è soffermato sul ruolo della Consulta comunale per la legalità, ripristinata durante quest’ultima legislatura. Dialogando con Sara Sergi, vicepresidente dell’Asva, Borrometi ha spaziato dalle riflessioni sulla stampa, sulla libertà dei giornalisti oggi, sulla necessità di essere informati da parte di tutti i cittadini. Nel libro, che parte dalle più fosche trame dello Stato nella storia d’Italia dal dopoguerra a oggi, Borrometi ha riassunto quasi 80 anni di storia tricolore.

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