Home Notizie Il Capss interviene sul nuovo contratto dei giornalisti: il valore aggiunto si...

Il Capss interviene sul nuovo contratto dei giornalisti: il valore aggiunto si chiami occupazione

105

Dopo un’assemblea che ha riunito a Roma, il 2 e il 3 ottobre scorsi, una cinquantina di dirigenti del Capss, il Coordinamento delle Associazioni regionali di stampa per un sindacato di servizio, di Liguria, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Veneto, Puglia, Molise e Basilicata, è stato diffuso il seguente comunicato stampa:

Crisi economica e sistema dell’informazione che cambia e si evolve. Stampa storica in difficoltà e multimedialità stravolgente. Vecchia e nuova informazione. Necessità di tenere insieme vecchie e nuove generazioni di giornalisti con patti chiari e coraggio nelle scelte. Il Capss, Coordinamento delle Associazioni regionali di stampa per un sindacato di servizio, ne ha discusso in vista dell’apertura della stagione del rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi. Il Coordinamento ha eletto portavoce Raffaele Lorusso.

Il futuro rinnovo contrattuale, secondo il Capss, dovrà far segnare chiare assunzioni di responsabilità da parte degli editori e del sindacato dei giornalisti. Valore ed elemento distintivo del contratto deve essere il rilancio dell’occupazione. È necessario intervenire su alcune figure già previste nel contratto, stabilizzando i co.co.co. e definendo in modo chiaro i principi organizzativi per la multimedialità. Per questo, al centro del confronto con gli editori deve esserci soprattutto la creazione di nuova occupazione, per confermare e rilanciare il patto generazionale.

Costruire un contratto diverso significa estendere la protezione degli istituti della categoria, le condizioni di lavoro e i trattamenti economici a una platea più ampia di giornalisti, con il coraggio di affrontare la crisi, riformare l’organizzazione del lavoro e la stessa professione rispetto a un Ordine professionale oggi inutile e superato nella sua struttura e nelle sue forme organizzative.

Impegnarsi su questo terreno significa non avere timore di giocare la partita della Rai. Quella del servizio pubblico deve diventare una sfida nella quale il sindacato non fa soltanto catenaccio, ma si dimostra capace di costruire proposte alternative – a partire dalla regolarizzazione del precariato fino alle forme atipiche di rapporti di lavoro giornalistico – per superare la gravissima situazione causata dalle diverse gestioni politiche, nessuna esclusa.

Nel precedente contratto, la riforma del sistema degli scatti di anzianità vide il Coordinamento delle Associazioni regionali di stampa protagonista insieme con il gruppo dirigente della Fnsi, a garanzia dei colleghi più giovani, ma anche nella difesa di un istituto contrattuale che era e resta fondamentale. Riconfermiamo oggi il coraggio di quella scelta, affermando che al centro del nuovo contratto deve esserci il rilancio dell’occupazione, con il riconoscimento pieno delle tutele contrattuali e del welfare giornalistico alle figure più deboli.

Articolo precedenteGiovedì 27 settembre la cerimonia del Premio Saint-Vincent per il giornalismo
Articolo successivoLunedì 26 novembre sciopero dei giornalisti, ecco le modalità di svolgimento