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Assemblea dei giornalisti Fipeg: «Tutto si può fare, ma non ridurre gli stipendi»

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I colleghi dei giornali Fipeg riuniti in assemblea: «Riprendere il negoziato e non svendere la categoria»

Martedì 18 marzo si sono riuniti in assemblea i colleghi che lavorano nei giornali locali del Piemonte e della Valle d’Aosta, preoccupati per il futuro del loro contratto dopo l’interruzione della trattativa con gli editori della Fipeg, la Federazione italiana dei piccoli editori di giornali. Presenti all’assemblea il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, il segretario generale aggiunto Giovanni Rossi, i vertici della Fnsi e delle Associazioni di stampa Subalpina e Valdostana.

Dopo aver ripercorso le tappe che hanno portato dal 1994 ad applicare nei giornali locali il contratto nazionale dei giornalisti con accordi regionali specifici che andassero incontro alle esigenze dei piccoli editori, sono stati esaminati gli scenari che potranno presentarsi all’indomani del 1° aprile, data da cui la Fipeg ha comunicato formale recesso dal contratto Fieg-Fnsi e dagli accordi con le Associazioni di stampa Subalpina e Valdostana. La prima istanza forte giunta dall’assemblea è stata quella di chiedere una moratoria ai piccoli editori, e cioè congelare la situazione degli accordi Fipeg in attesa degli sviluppi e dell’auspicato rinnovo del contratto nazionale Fieg-Fnsi.

«I contratti si applicano e si disapplicano in due – ha sottolineato Siddi – per noi il contratto Fieg e gli accordi Fipeg continuano a produrre i loro effetti». L’assemblea ha quindi auspicato che riprendano al più presto il confronto e il negoziato con la Fipeg: riaprire un tavolo per evidenziare chiaramente le piattaforme dei piccoli editori e dei sindacati regionali, nell’alveo delle regole fin qui riconosciute e condivise da Fieg, Fipeg e Fnsi. Un tavolo al quale il sindacato dei giornalisti intende a sedersi ribadendo la volontà di coniugare le esigenze economiche delle aziende con quelle esigenze dei giornalisti. Il sindacato dei giornalisti non è disponibile a creare contratti di serie B, che scalfiscano Casagit, Inpgi e istituti della categoria. Il sindacato dei giornalisti non è disponibile a ridurre gli stipendi, ma anzi intende recuperare potere d’acquisto.

In sintesi il sindacato dei giornalisti intende salvaguardare la professionalità, la dignità e i minimi retributivi. Non si può escludere che all’indomani del 1° aprile qualche editore sia tentato di applicare contratti diversi, e segnatamente il contratto Uspi per poligrafici. «Non accetteremo un contratto diverso: il contratto Uspi non è giornalistico e per i colleghi significa tornare indietro di 15 anni – ha concluso Siddi – È nostra intenzione, e passi in questo senso si stanno facendo, aprire un confronto con Uspi e con Cgil, Cisl e Uil proprio per ripristinare regole chiare e leali in quello che è un bene irrinunciabile per la società civile: l’informazione».

L’assemblea ha, infine, esaminato le forme di lotta da attuare in caso di azioni unilaterali e negative da parte degli editori, riservandosi però di definirle in seguito, proprio nell’ottica di un atteggiamento costruttivo per la ripresa del negoziato. Assemblee saranno indette nelle prossime settimane nelle redazioni locali e nelle provincie, per informare i colleghi sui rischi della situazione, per condividere le preoccupazioni, per definire insieme le strategie e per rinsaldare un forte spirito di categoria. Infine, a partire dalle preoccupanti testimonianze di alcuni colleghi l’assemblea ha proposto di pubblicare un “libro bianco” per denunciare le condizioni inammissibili in cui molti giornalisti sono costretti oggi a lavorare.

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