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«Professione precario», ad Aosta un corso di formazione sul futuro del giornalismo

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La sala della BccV ad Aosta

Una carriera nei giornali, in radio, in televisione è sempre più difficile. Gli editori che assumono si contano sulle dita di una mano. Il precariato e l’utilizzo dei collaboratori è ormai sfrenato. Resta un sogno il superamento delle finte partite Iva e dei co.co.co con un solo committente. L’applicazione della Carta di Firenze rimane spesso lettera morta. L’erosione del numero di giornalisti assunti nelle redazioni e di chi versa i suoi contributi all’Inpgi ha portato al passaggio dalla cassa di previdenza dei giornalisti sotto l’Inps. Qual è il futuro della professione in questo quadro desolante?

Si intitola «Professione precario: il giornalismo ha un futuro di soli freelance e collaboratori?» il corso di formazione organizzato, ad Aosta, dall’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta, in collaborazione con l’Associazione Stampa Valdostana. L’appuntamento è, in presenza, venerdì 6 maggio 2022, dalle 15 alle 18, nel salone delle conferenze della Banca di Credito Cooperativo Valdostana, in viale Giuseppe Garibaldi 3, ad Aosta (vicino all’Arco d’Augusto).

Interverranno sul tema, confrontandosi al termine dell’incontro con i presenti, Mattia Motta, segretario generale aggiunto della Fnsi, la Federazione italiana della stampa italiana, e presidente della Commissione lavoro autonomo nazionale della Fnsi, Lorenzo Basso, componente della giunta esecutiva della Fnsi, Nicola Chiarini, consigliere generale dell’Inpgi, e Massimiliano Salvo, componente della Commissione lavoro autonomo nazionale della Fnsi. Nell’incontro si parlerà di rappresentanza dei precari e dei collaboratori, dei coordinamenti nelle redazioni e della rappresentanza dei non contrattualizzati, delle vertenze individuali e collettive, dell’aggiornamento della Carta di Firenze e del rinnovo del contratto di lavoro.

Introduce e modera Alessandro Mano, tesoriere dell’Asva. Il corso, la cui frequenza è gratuita, dà diritto a 5 crediti formativi deontologici; è necessaria l’iscrizione sulla nuova piattaforma telematica dell’Ordine.

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