L’Associazione Stampa Valdostana promuoverà un confronto sulla norma, anche in vista di un referendum abrogativo
«Dopo l’approvazione definitiva della Manovra bis del governo serve una mobilitazione nazionale e locale a sostegno di iniziative per la rimozione dell’articolo 8 sulla contrattazione. La norma, oltre che inutile ai fini del risanamento finanziario del Paese, è dannosa per le future condizioni di lavoro dei giornalisti e di tutti i lavoratori». Lo sostiene il direttivo dell’Associazione Stampa Valdostana, che si impegna a promuovere, nei prossimi mesi, in Valle d’Aosta un confronto su questo tema con tutti i sindacati e le forze della società civile, anche in vista di un’eventuale iniziativa referendaria abrogativa.
Per il sindacato dei giornalisti, l’articolo 8 rischia di produrre anche in Valle d’Aosta lo smantellamento degli attuali rapporti di lavoro, offrendo una copertura giuridica a un progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro dei giornalisti e di tutti i lavoratori. «Se, d’ora in poi, un contratto aziendale o territoriale può introdurre deroghe peggiorative su una vasta gamma di temi rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro e dalla normativa, l’attenzione dovrà essere alta, soprattutto nelle piccole realtà editoriali, per monitorare eventuali tentativi di attacco alla dignità del lavoro giornalistico e quindi alla qualità dell’informazione».
«I temi su cui l’articolo 8 della Finanziaria consente di intervenire sono molti e pericolosamente rilevanti. Tra questi quelli relativi alla tutela della privacy del lavoratore nell’utilizzo degli strumenti informatici e telematici, consentendo un maggiore controllo da parte del datore di lavoro. In ambito editoriale, ciò potrebbe significare una riduzione dei margini di libertà e di indipendenza nella consultazione delle fonti di chi, per mestiere, deve e vuole garantire un’informazione libera e indipendente».
L’Asva esprime, inoltre, preoccupazione per il comma 5 dell’articolo 3 della stessa Manovra, concernente l’esercizio dell’attività professionale: «In particolare, l’obbligo per i giornalisti freelance di stipulare un’assicurazione per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale appesantirà e, in alcuni casi, renderà insostenibile una già difficile attività professionale caratterizzata da bassi compensi e scarsa tutela nei confronti degli editori».