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Dieci Ordini regionali contro il presidente Carlo Verna: «Eviti il rinvio delle elezioni»

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Le elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali e del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti rischiano di saltare o slittare. Tre Ordini regionali – Lombardia, Piemonte e Campania – non hanno ancora convocato le elezioni per il rinnovo dei rispettivi organismi, previste nelle altre 17 regioni tra fine settembre e inizio ottobre. «Tre presidenti scommettono sulla ripresa della pandemia di Covid-19 per prolungare sine die il loro incarico» denuncia la componente di Controcorrente. I presidenti di dieci Ordini regionali, compreso quello della Valle d’Aosta, hanno firmato un documento per chiedere il rispetto delle date e per invitare il presidente nazionale dell’Ordine, Carlo Verna, a far rispettare le scadenze.

I presidenti degli Ordini regionali di Veneto, Toscana, Sardegna, Umbria, Trentino Alto Adige, Liguria, Molise, Puglia, Lazio e Valle d’Aosta e per il coordinatore dei vicepresidenti nazionali «il rispetto delle norme e la scrupolosa osservanza delle regole della democrazia non sono valori negoziabili». Nei giorni scorsi, quattro componenti dell’esecutivo nazionale dell’Ordine (Elisabetta Cosci, Guido D’Ubaldo, Nadia Monetti e Andrea Ferro) si sono dimessi, in dissenso con il presidente Verna.

«In un momento di grave difficoltà per l’informazione e per la nostra professione, l’Ordine nazionale dei giornalisti deve essere messo in condizioni di piena operatività con il rinnovo degli organi di rappresentanza alla scadenza prevista dalla legge. Come presidenti degli Ordini regionali dei giornalisti riteniamo che vada respinta qualunque ipotesi di slittamento di queste elezioni. Ma c’è chi punta a creare incertezza, cercando senza alcuna valida motivazione di rinviare il voto» scrivono i dieci presidenti degli Ordini regionali Gianluca Amadori, Carlo Bartoli, Francesco Birocchi, Roberto Conticelli, Bruno Fracasso, Mauro Keller, Filippo Paganini, Pina Petta, Piero Ricci, Paola Spadari e Tiziano Trevisan.

«Riteniamo che il presidente nazionale Verna debba assumere iniziative efficaci, cosa che avrebbe dovuto aver già fatto, per spingere i tre presidenti di Ordini regionali che si stanno opponendo al rispetto della scadenza a dare corso alle procedure per lo svolgimento delle elezioni. Elezioni che lo stesso Verna aveva convocato nei termini previsti dalla legge e che segnano la fine del suo mandato triennale».

Diciassette presidenti, aggiungono i firmatari, «hanno deciso di rispettare la legge convocando regolarmente le elezioni. Il rispetto della legge istitutiva dell’Ordine, la scrupolosa osservanza delle regole della democrazia non sono valori negoziabili, tanto più se il rischio è un indebito prolungamento della permanenza negli organi di rappresentanza. Una situazione che costituirebbe una anomalia nel vasto panorama degli ordini professionali. Per mesi, per senso di responsabilità, abbiamo fatto fronte in silenzio a questa incresciosa situazione, ma anche l’ultima decisione assunta – una diffida rivolta al ministero vigilante – non va nella direzione della chiarezza e dell’assunzione di responsabilità da parte del presidente di fronte agli iscritti. Per questi motivi – concludono – comprendiamo le ragioni dei quattro componenti dell’esecutivo, tra cui la vicepresidente e il segretario nazionale, che si sono dimessi in dissenso con il presidente nazionale. A loro va la nostra solidarietà».

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